

La scelta di stare per tutta la durata della vacanza al Langtalerg hutte è strategicamente perfetta perché, data la quota, ci permette senza troppa fatica di raggiungere ogni giorno vette oltre i 3.000 metri.
La prima uscita, che inizia con un nevischio fitto fitto ma termina con il sole e un cielo azzurro indaco, ci porta a 3.472 metri sull’Hinterer Seelenkogel. In Italiano Cima delle Anime, una vetta spettacolare al confine tra Italia e Austria. Diciassette chilometri di sviluppo per un’ascesa di circa mille metri, con un ultimo tratto da affrontare a piedi, fino a toccare la bella croce lignea. La discesa è una goduria, tra distese di powder e canalini abbastanza impegnativi, preceduti dalle guide che valutano sempre la sicurezza e ci danno indicazioni circa la direzione. Dopo oltre un’ora di discesa, rimontiamo le pelli e raggiungiamo la nostra casa-rifugio… ma questa notte non sarà nelle belle camerate, ma sotto le stelle. Il tempo di una doccia e poi via, a montare le tende fornite dall’organizzazione. A me è già capitato di pernottare in tenda e in inverno, ma per alcuni è la prima volta. Il timore del freddo viene presto sventato dai sacchi a pelo caldissimi e dalle tende da alta quota. La notte vola via velocemente e alle 5 del mattino siamo già impegnati a smontare il base camp e a entrare nell’accogliente rifugio, dove ci aspetta un’abbondante colazione prima di ripartire.
Meta del terzo giorno, contraddistinto questa volta dalla nebbia, è il Ferner. Una lunga distesa ghiacciata e praticamente piatta, dal fascino siberiano. Il grande nord, quando te lo immagini, te lo immagini proprio così. Con vette rocciose e solitarie, che spuntano dal nulla, e ti fanno sentire così piccolo… E a fine giornata, ridendo e scherzando, collezioniamo altri 1.200 metri di dislivello positivo. Insieme a noi per gli ultimi due giorni anche l’alpinista Simon Siegl che, dopo le sue ultime performance con le piccozze di questo inverno, condividerà questa avventura insieme a noi. L’ultimo giorno, dopo averci chiacchierato un po’, mi scatterò insieme a lui l’immancabile selfie! Le nostre guide sono instancabili ed è avventura anche il quarto giorno, con una super pellata fino a raggiungere quota 3.230 metri e una emozionante discesa in fresca (merito dell’abbondante nevicata notturna!) passando anche per una piccola ferrata! Gasatissimi raggiungiamo il rifugio, dove pranziamo prima di … tornare a casa. Eh sì, quattro giornate che sono veramente volate via. Belle, emozionanti, super organizzate, tanto che andarsene ora dispiace infinitamente. Ma questa vacanza ci ha caricati e siamo pieni di entisiasmo. L’idea è quella di ritrovarsi, magari in estate, magari in Dolomiti, magari a scalare. Per ripetere l’esperienza outdoor, tra di noi. Per non perdere quel sottile filo che da ora ci unisce. Grazie ragazzi, con tutto il cuore, e grazie #salewagetvertical !